Ogni volta la prima volta.
by AdamsbergVisto: 327 veces Comentarios 2 Date: 15-04-2025 Idioma:
L’ho pubblicata.. la foto: ha un titolo: 'ogni volta la prima volta'. Mostra il corpo di A disteso sul divano, sconfitto dal piacere e dalla resa dei sensi. La luce del lampione gioca con le trame che il fiotto di sperma ha disegnato sul suo sterno: gioca e vince.
'stacco alle 20, ma se vuoi ti raggiungo', mi aveva scritto in mattinata, e la giornata aveva preso la forma che prende ogni volta che decidiamo di vederci, una forma fatta di attesa, di urgenze differite, di aspettative pronte a schiudersi, di pensieri assetati e di un fiume sotterraneo fatto di sangue che piano converge ai giri larghi verso il centro del mio ventre, là dove si innesta il cazzo di un uomo, là dove senti la marea montare quando l'eccitazione passa dalla testa alle mani.
anche dopo tante volte, dopo tante sere, dopo tante notti, appena A arriva io ho sempre un pensiero alto (sei sempre bella, come fai) e un pensiero basso ( voglio sborrarti nel culo, stanotte) e mentre mi racconta delle sue vicende di lavoro io tengo a bada la lingua e le mani perché so che ci sarà tempo, dopo. quando arriva da me a quell'ora lei fa una doccia mentre io le preparo qualcosa, ieri era un primo. quando esce dalla doccia indossa una maglia di cotone bianca e trasparente, senza reggiseno, un paio di slip bianchi e minuscoli.
Prepararle un piatto di pasta è una forma di attenzione che lei apprezza e che la mette a suo agio togliendole la fame e consentendo a me di distrarre le mani per il tempo che serve ad annusare il suo profumo fresco di fiori, mentre lei mi racconta delle sue cose, di quel che fa il marito, del nuovo lavoro, del gatto che tiene a casa e che adora..e mentre lei mangia parliamo di tutto, parliamo di me, parliamo di lei, parliamo di tutte quelle cose che alla fine ci fanno frequentare gli stessi posti, la musica dal vivo, quella ascoltata e quella suonata, le mostro le mie ultime foto, parliamo del futuro e del passato e mi piacerebbe poter riascoltare tutti i discorsi che ci siamo fatti negli anni anche solo per poter rivivere certi momenti speciali, belli, meno belli, brutti e terribili.
Poi, quando sento che lei è sfamata e tranquilla, prendo ad osservarla muto, e mentre lei sorseggia dal calice vino bianco ecco che nei suoi occhi germoglia quello sguardo, lo conosco, lo conosco bene: adesso scopami.
la spoglio.
siamo al buio ma dalla strada il lampione proietta la sua luce bianca attraverso la finestra, filtra tra i vetri, batte sulla sua pelle candida creando strisce di luce e strisce d'ombra. Non resisto, prendo la macchina fotografica, cambio la lente, e comincio a scattare foto che vorrebbero essere fotografia intima, esplicite e sguaiate, ma che poi si risolvono sempre in un piccolo gruppo di foto di cui molti sono ritratti. dopo un po' di pose, di nuovo, cambiano le mie urgenze e partono le sue.
non resisto oltre, la bacio, mi bacia: mettiti comoda, voglio mangiare e suggere i tuoi sapori, voglio esplorarti con la bocca.
segue shooting che finisce con la camera appoggiata a terra, la mia faccia tra le sue cosce, il mio dito dentro di lei. Passano i minuti peggio contati della storia dei minuti mal contati, ma non importa. quel che importa è quel che accade dopo, e accade di tutto, davvero.
ogni volta è una volta diversa, ogni volta due persone che sono in continua trasformazione si ritrovano e si inventano un viaggio nel viaggio, un racconto nel racconto, un romanzo dei sensi nel romanzo dei sensi. la foto mostra il corpo di A disteso sul divano, sconfitto dal piacere e dalla resa dei sensi.
