Come sono diventata slave PT. 3
by SchiavafeliceVisto: 0 veces Comentarios 0 Date: 21-10-2025 Idioma:
Infatti al ritorno ero soddisfatta e piena di quanto avevo avuto nelle ferie e mi rimisi il “saio” di brava ragazza e mamma e lo tenni fino a quando, l’anno successivo insistendo, mi feci riportare ai Caraibi sperando di ritrovare il fotografo e magari chissà, qualche altro uomo degno di nome, che mi dasse una sonora razione di cazzo, confidando sul fatto che stavolta eravamo soli ed io ero più libera.
Così fu! Passai 10 giorni stupendi, col coglione del marito impegnato tra partite, giochi e immersioni e io facendo ginnastica da letto sia col fotografo da solo o in compagnia e altri ospiti e/o dipendenti del resort, praticamente vivevo nuda o quasi e aprivo le cosce non appena qualcuno che mi piaceva me lo chiedeva, donando con piacere anche il culo e tirando pompini anche nei cessi a qualche cameriere avvenente che mi puntava e, tutto questo, nonostante che il corpo fosse ancora più formoso e che io lo odiassi perché lo trovavo poco piacente.
Come l’anno prima, al ritorno, tornai la santarellina che mi imponevo di essere, certo la mia fica, culo e bocca erano affamati e il cornuto non mi dava che raramente il suo pisellino e, se chiedevo di farmi il culo, lui si allontanava schifato dicendo che ero matta e solo le troie fanno sesso in quel modo, appunto!!
Mi masturbavo spesso e volentieri per lenire la voglia ma piano piano questa, chiamiamo, astinenza da cazzo forzata, mi affievolì la voglia, in più il peso aumentò e il corpo lo segui nel volume, mi trovavo orribile e pensavo che ormai gli uomini non mi avrebbero più degnato neppure di uno sguardo schifandomi e, a questo, si aggiunse la totale mancanza di sesso col cornuto dopo anni in cui era sempre più diminuita, mi abbandonai, non mi curavo più, lasciai I capelli imbiancarsi, la cura del corpo sempre più scarsa e l’abbigliamento davvero dimesso e insignificante, anche per problemi economici dovuti a errori da parte delle famiglie.
Poi un giorno avvenne IL Miracolo, ero a lavoro al ristorante e un cameriere mi venne a dire che un cliente voleva parlare con lo chef, io dissi che non potevo andare in quel momento perché dovevo preparare i piatti, il cameriere torno e mi disse che il cliente mi avrebbe atteso, quando terminai le cose importanti mi recai, col cameriere, al tavolo del cliente e mi trovai di fronte un signore elegante che subito mi colpì, si alzò in piedi e con fare galante mi face il baciamano poi mi chiese se potevo dirgli il mio nome e iniziò a parlare per ringraziarmi di quanto aveva mangiato e nonostante fossi in tenuta da lavoro della piacevolezza che trovava nella mia persona.
A queste parole la mia fica che pensavo in disuso ebbe una contrazione e sentii i miei succhi bagnarmi lo slip come non succedeva da molto tempo, in più mi piaceva per come parlava per l’esperienza negli argomenti e per la classe che emanava, a dirla breve, me lo sarei scopato seduta stante.
Lui finì gli elogi per la cucina e per me e io ero ammaliata da questo uomo, aveva una forza mentale che prevaricava le mie volontà e, prima di lasciarmi la mano che aveva tenuto per tutto il tempo nella sua, mi disse se poteva avere l’onore di vedermi ancora ma non sul posto di lavoro, io ero inebetita, eccitata e senza neanche pensare che avevo famiglia, gli dissi di sì e se gli andava bene il giorno dopo perché ero libera, lui disse subito che era perfetto e ci saremmo trovati la sera successiva in un ristorante molto esclusivo.
Il giorno dopo, come se la mia vita avesse ripreso a scorrere, andai a farmi i capelli, la manicure, la pedicure tralasciando però la depilazione, per fortuna a casa trovai chi mi facesse questo e, come si fosse riavvolto il nastro, grazie a questa cosa, tornai a fare sesso con una splendida donna dopo anni di inattività e godetti con molto gusto.
Avevo comprato anche un vestito e delle scarpe per darmi un aspetto più sexy e, la scollatura, notevole evidenziava il mio seno prosperoso, ero pronta per uscire e incontrai il cornuto che neanche mi fece un complimento, limitandosi a dirmi quando torni? Io non dissi nulla di preciso e con stizza uscii sbattendo la porta, incontrai il vicino di casa che non mi aveva mai vista così tirata, mi squadrò da capo a piedi e poi mi disse, compimenti signora neanche la avrei riconosciuta se eravamo fuori stasera è molto elegante e bella, ero al settimo cielo.
Con l’auto arrivai al ristornate in cui ci eravamo dati appuntamento e lo trovai ad attendermi, appena parcheggiato, mi venne ad aprire la porta e io, col suo aiuto, uscii mostrando una generosa porzione di cosce e sicuramente lo slip, mi fece i complimenti per l’outfit e per la mia bellezza, io mi sminuii ma, lui, insistette nei complimenti, ero in sua balia, ero affascinata dai suoi modi e dal suo carisma e prendendolo sotto braccia mi feci accompagnare dentro il locale.
Non c’erano molti avventori e a noi il proprietario aveva riservato la parte più tranquilla del salone, mi fece sedere e io stavolta con volontà misi in mostra di nuovo cosce e slip, iniziammo a parlare tra una portata e l’altra sorseggiando un ottimo vino, anzi lo sorseggiavo soprattutto io perché lui, mi disse, era praticamente astemio.
Ero calda, piena di voglia, lo slip ormai fradicio quando mi disse, scusandosi delle cose che diceva, che avevo indossato un ottimo intimo ma, che con un corpo come il mio, era da proibire, io, per nulla arrabbiata per queste parole, gli risposi che senza, sotto il vestito, sarei stata nuda e lui ribatté che essere nudi non è una cosa sbagliata e, per una donna come me, la nudità doveva essere un obbligo.
Stringevo le cosce per l’eccitazione e mi carezzavo i capelli e lui, con sfacciataggine, mi disse che apprezzava il fatto che fossi eccitata e che se volevo potevo darmi piacere anziché stringere le cosce, ero basita come aveva fatto ad accorgersi del mio stato, come poteva dirmi cose così senza che mi sentissi offesa e quindi risposi ridendo che, avendo lo slip, non potevo farlo lui sorridendo mi disse…. Toglilo qui davanti a me!! E dopo togli anche il reggiseno!!
Ero completamente dominata da lui e allora invece di indignarmi dissi che non sapevo come fare però la sua risposta fu perentoria, togli tutto!! Iniziai a contorcermi sulla sedia e piano piano lo slip scese in fondo ai piedi mi chinai per raccoglierlo e metterlo in borsa ma lui ordinò di posarlo sul tavolo, lo feci e subito dopo sganciai il reggiseno e come noi donne sappiamo fare, tolsi anche quello e lo posai sul tavolo assieme allo slip, prese lo slip bagnato sorridendo e dicendomi che ero davvero molto eccitata, lo avvicinò alla bocca e ne percepì il sapore e odore, poi mi passò il coltello da carne e mi ordinò di tagliarlo se avessi voluto rivederlo ancora, insieme al reggiseno.
Pensai un po’ alla situazione e alla sua richiesta, dopodiché tagliai entrambi gli indumenti senza esitare, con un sorriso beffardo mi guardò e disse che da quel momento l’intimo non avrei più dovuto indossarlo senza il suo consenso…
Iniziava la mia totale sottomissione a quell’uomo e io ero felice.