La vacanza in Corsica
by tototritoloVisto: 30 veces Comentarios 0 Date: 23-04-2025 Idioma:

Quello che segue è il racconto abbastanza dettagliato della nostra vacanza in Corsica dello scorso anno.
“Si va in Corsica quest’anno” – propose deciso quel giorno, affrontando appunto l’argomento vacanze – “ho scoperto un villaggio naturista che ci piacerà davvero, ha dei bellissimi bugalows si affaccia su una baia molto ampia e interamente riservata al villaggio, inoltre la spiaggia è una delle più profonde di tutta la Corsica…” – “Ma si, ma si, a me va bene quel che scegli tu, lo sai” – rispose lei accondiscendente, “come potrei smontare tutto il suo entusiasmo?!” – si interrogò considerando il calore con cui Rolando le aveva descritto fin nei minimi particolari quel villaggio – “sembrerebbe quasi che ci fosse già stato da tanto è preciso …!” – concluse.
Così erano partiti per trascorrere tre settimane di pieno ed assoluto relax nel villaggio naturista; già sul traghetto si respirava un’aria più leggera, svuotata dai tutti i pensieri quotidiani, “la vacanza è sempre la vacanza!” – concluse meditando Stella, e si appoggiò alla spalletta del ponte del traghetto ad assaporare la lieve carezza del vento che si insinuava dappertutto sfiorandole la pelle, tutta la pelle, dal momento che sotto non indossava alcun capo di biancheria intima, “in vacanza vietato portarsi pantaloni, mutande e reggiseno, sarà consentito solo l’abbigliamento leggero” – aveva chiarito Rolando quando preparavano i bagagli per la partenza. Era veramente piacevole stare così con il corpo inondato dal sole e lambito dal vento, il vestito che indossava era veramente idoneo per la circostanza: senza spalline, aderente al busto e con una profonda scollatura che lasciava scoperta gran parte dei seni e della schiena, mentre la gonna ampia e vaporosa terminava poco al di sopra del ginocchio. L’azione simultanea di sole e vento provocava in lei sensazioni davvero particolari: un senso di rilassamento interrotto ogni tanto da brividi che le percorrevano il corpo, soprattutto quando qualche folata un po’ più forte le si insinuava sotto la gonna gonfiandola e sollevandola. Quando le cadde lo sguardo sul ponte al livello inferiore notò come due uomini la stessero osservando con molto interesse e con uno sguardo che non lasciava spazio a dubbi, “ma certo quei due si stanno godendo lo spettacolo della mia fica al vento” – concluse accorgendosi di come, in corrispondenza di folate particolarmente forti, il suo vestito gonfiandosi aprisse agli sguardi sottostanti un sipario davvero insolito!
Si gustò dunque ancor più quella situazione unendo alle sensazioni che stava provando quella ancor più forte dell’eccitazione erotica provocata dalla consapevolezza di essere spiata e di poter o meno dispensare piacere agli sguardi sottostanti.
Rimase lì immobile ad occhi chiusi da sola, dato che Rolando avendo problemi di stomaco si era rifugiato sotto coperta per cercare di non cadere vittima del mal di mare! La stretta che le si chiuse improvvisa intorno ai seni, la colse completamente di sorpresa e la fece sobbalzare, e tale sorpresa accrebbe ancor più quando sentì qualcosa di a lei ben noto, che si insinuava tra le sua natiche alla ricerca fremente di un’entrata! La prima reazione fu quella di rivoltarsi e gridare, ma il calore e la particolarità di quella situazione presero ben presto il sopravvento accendendo in lei l’eccitazione più pura, quindi senza peraltro girarsi a vedere in faccia il suo “profanatore”, si piegò leggermente in avanti in modo da favorire l’entrata nella fica di quel cazzo che sembrava essere molto grosso! Consumò così nel volgere di pochi minuti un amplesso pregno di eccitazione quasi animale, ansimando leggermente ad ogni affondo che riceveva e oscillando i fianchi in modo da assecondare i movimenti di quello sconosciuto, ma rimanendo sempre ad occhi chiusi.
Così appoggiata alla spalletta del ponte più alto non passò certo inosservata, dato che dal ponte al livello più basso, si poteva vedere molto chiaramente tutto ciò che stava accadendo, socchiuse gli occhi e notò come sotto di lei, un capannello di ragazzi si stesse beando di quello spettacolo gratuito. Nella foga il suo amante le aveva fatto scivolare più in basso il vestito, scoprendole completamente i seni che peraltro non mollò mai durante tutto il coito, poi così improvvisamente come era apparso, le scaricò in fica il suo seme ansimando profondamente e spremendole violentemente i seni, poi altrettanto frettolosamente si dileguò, lasciandola lì seminuda con la fica sgocciolante del suo sperma.
Quell’avventura dapprima sconvolse, ma poi eccitò profondamente Stella che non godeva più da oltre una settimana, visto che con Rolando avevano concordato un periodo di astinenza proprio per arrivare in vacanza affamati al punto giusto, e potersi sfogare con nuovi giochi libertini e situazioni peccaminose. Così quella fugace passata di cazzo aveva acceso in lei, un fuoco della passione ancora più vivo, facendola piombare in uno stato semiconfusionale dal quale riusciva a ridestarsi solamente se pensava a situazioni di sesso estreme.
Il tragitto in macchina durò circa due ore, durante le quali Stella continuò a torturate il suo uomo con le mani e con la bocca facendogli rischiare un incidente automobilistico in più di un’occasione: gli aveva aperto i pantaloncini corti che indossava, glieli aveva sfilati, e dato che anche per lui valeva la regola “in vacanza niente biancheria intima”, faceva bella mostra di sé il suo sesso tra l’altro completamente depilato, proprio in occasione della vacanza naturista – “così le donne del villaggio te lo potranno vedere meglio” – gli aveva sussurrato lei all’orecchio la sera prima, mentre glielo spalmava tutto con la crema depilatoria.
Rolando riuscì a resistere e soprattutto a guidare senza incidenti fino al villaggio, entrarono e sistemarono velocemente i bagagli nel loro bungalow, concludendo che era ancora più bello di come apparisse in fotografia, poi dopo una doccia ristoratrice diedero ufficialmente il via alla loro vacanza.
Stella era pervasa da un’eccitazione che richiedeva assolutamente di essere placata: il rapido amplesso sul traghetto la aveva incendiata, per cui faceva di tutto per provocare il proprio uomo in modo da spingerlo ad elargirle subito una buona dose di sesso. Così si sdraiò sul lettino davanti al loro bungalow a prendere il sole, ovviamente tutta nuda, mettendosi a gambe divaricate, scoprendo più che poteva il sesso, facendo in modo che lui vedesse bene tutto. La tenace resistenza di Rolando la spinse ad interpretare una vera e propria performance erotica senza freni inibitori di alcun tipo, così lì all’aperto, correndo il rischio di essere vista da chiunque, cominciò ad accarezzarsi tutto il corpo, dapprima percorrendolo tutto in su e in giù, poi soffermandosi con una mano sui capezzoli mentre con l’altra iniziava un lento e inesorabile ditalino, eseguito con una maestria davvero unica, accompagnato da mugolii sempre più espliciti, nonché da torsioni del corpo che assecondavano i suoi movimenti. Quella mano sapiente impiegava tutte le dita: mentre due torturavano dolcemente il clitoride, le altre aprivano per bene le labbra della fica mostrando quel delizioso frutto rosa che c’era all’interno.
La strategia adottata si rivelò efficace, infatti benché cercasse di nasconderlo, Rolando aveva un’erezione davvero imponente, sentiva il cazzo scoppiare per la tensione e i coglioni gli erano diventati duri come sassi; comunque cercando di dissimulare il proprio stato d’animo, andava in giro per il bosco nel vano tentativo di distrarsi, alla ricerca di pinoli da raccogliere. Stella lo guardava aggirarsi lì attorno con il cazzo teso e violaceo: certo non aveva il coraggio di andare troppo lontano in quello stato – “sai che figura se dovessi incontrare qualcuno!” – pensava con un filo di preoccupazione – e fu proprio in quell’istante che si accorse di incrociare una signora molto bella che era la loro vicina di bungalow. Salutò cordiale, cercando di simulare naturalezza anche se il suo cazzo non lasciava certo spazio ad equivoci: duro e gonfio alla ricerca di piacere; la signora nel rispondere al saluto abbassò istintivamente lo sguardo ad ammirare quel sesso così imperioso! Fu Stella a salvarlo dall’imbarazzo di quella situazione, provocata da lei stessa, “caro vieni a vedere cosa ho trovato” – chiamò, e quando lui la raggiunse gli afferrò saldamente il cazzo con le mani, trascinandolo di forza all’interno del bungalow. Appena entrati, l’eccitazione di entrambi ormai non più controllabile si impadronì delle loro menti spingendoli a dare libero sfogo agli istinti più animali: lingue, mani e quant’altro percorsero reciprocamente i loro corpi senza trascurare neanche un centimetro di pelle, leccando e palpando quasi con violenza. La scopò così alla pecorina, stando in piedi dietro a lei, alternando ogni tanto il cazzo tra fica e buco del culo, prolungandole in tal modo sia l’intensità che la durata dell’orgasmo, che la travolse improvviso facendole emettere un urlo spaventoso – “Ahhh siiii ahhhhrrr …!”. Ci vollero parecchi minuti perché lei riprendesse le forze, “apri la bocca troia adesso fai godere anche me, voglio sborrarti per bene in bocca!” – le ordinò Rolando con gli occhi luccicanti d’eccitazione, lei, ormai ebbra ubbidì docile e accucciatasi ai suoi piedi, come una geisha fedele, inizio a succhiare e leccare quel sesso maestoso. Tanto e tale era il livello di eccitazione di entrambi che nessuno dei due si era accorto di avere lasciato la porta del bungalow completamente spalancata, tantomeno si accorsero della presenza di Anna la loro vicina, che aveva fatto capolino farfugliando una scusa, si era avvicinata a loro e, vista la situazione, senza profferire alcuna parola si era accucciata di fronte a Stella con l’intento di aiutarla nella missione ..!
Era davvero bella, Anna: capelli biondi, “bionda naturale” – pensò Rolando osservando la poca peluria che le copriva il pube occhi azzurri, seno molto sodo e prosperoso, fianchi perfetti e un culo a forma di mandolino, il tutto condito, come ciliegina sulla torta da una vocina suadente, dolce, erotica.
In breve le lingue delle due donne si incrociarono attorno al cazzo di Rolando, percorrendolo alternativamente dalle palle alla cappella e viceversa, il contatto fra loro divenne ben presto sempre più “intimo”, le mani iniziarono una conoscenza approfondita dei reciproci corpi, prima le tette, poi sempre più giù fino ad incontrare con un ultimo piccolo sforzo i sessi, umidi, fradici, gocciolanti, aperti, pronti per il piacere!
Un getto violento di sborra imbrattò i loro visi, seguito subito da un secondo ancora più intenso: allora entrambe si accovacciarono rapidamente davanti al cazzo, con le bocche spalancate e le lingue tese in modo da ricevere tutto lo sperma fino all’ultima stilla. Si alternarono da buone amiche, a spompinare il cazzo ciucciando con foga la cappella in modo da estrarre tutta, ma proprio tutta la sborra presente. Poi mentre Rolando si abbandonava sazio su una sedia, loro al contrario, accese dall’amplesso, si trasferirono sul letto scatenandosi immediatamente in una lesbicata profonda e disinibita, palparono, baciarono e leccarono tutto, ma proprio tutto senza trascurare alcunché, sempre più avvinghiate, assumendo quasi per legge di natura, la posizione del sessantanove. Lo spettacolo offerto a Rolando era davvero unico, ormai abbandonato ogni freno inibitore si leccavano furiosamente fin nei più reconditi meandri, emettendo un mugolio sempre più forte in corrispondenza del sopraggiungere di un orgasmo che si preannunciava davvero esplosivo. Le premesse furono rispettate in pieno, un lungo e profondo mugolio simile ad un ululato uscì quasi contemporaneamente dalle loro bocche senza che queste si staccassero anche per un solo istante dai loro corpi, un fremito violento le scosse per parecchi minuti, le mani affondarono le unghie quasi istintivamente nelle natiche: sembrava quasi che si muovessero all’unisono, come coordinate da un istinto comune!
Si abbracciarono e si baciarono ancora per molti minuti, le loro bocche si saldavano in baci così appassionati da togliere loro il fiato, così per respirare proseguivano i baci a bocche aperte sporgendo le linguette fuori dalle bocche per incontrarsi e leccarsi ancora.
Raggiunta la temporanea pace dei sensi, poterono finalmente fare la reciproca conoscenza, presentandosi, chiacchierando un po’ insieme e scoprendo di abitare in Italia, in due località molto vicine. “Purtroppo noi partiamo domani mattina, per noi la vacanza è giunta al termine, beati voi che invece l’avete appena iniziata!” – esclamò Anna con una punta di tristezza nel tono della voce, “beh comunque adesso che ci siamo conosciuti stai tranquilla che non ci perderemo di vista tanto facilmente!” – le rispose Rolando rassicurante, “sai sei proprio bella” – aggiunse – “sei la prima donna veramente bionda naturale che io abbia conosciuto!” “Beh dipende, se le donne con cui hai avuto a che fare sono come tua moglie, non hai avuto validi strumenti di verifica” – rispose sarcastica, alludendo alla completa depilazione di Stella, “comunque devo ammettere che un corpo così glabro è davvero il massimo, complimenti a tutti e due!”
Concordarono di passare quell’ultima serata insieme, così avrebbero potuto conoscere anche Renzo, suo marito, e magari dopo … chissà!
Renzo si rivelò ben presto un uomo molto interessante, bello, colto raffinato, simpatico, insomma dotato di tutti i requisiti per piacere, sia a donne che uomini.
Andarono a cena a Porto Vecchio in un ristorante tipico, pranzarono in allegria, scoprendo in breve un feeling davvero inusuale in due coppie conosciutesi solo poche ore prima; è vero peraltro che la conoscenza, almeno di Anna con Stella e Rolando aveva raggiunto livelli impensabili in poco più di un’ora …!
La serata era molto tiepida così che anche l’abbigliamento era adeguato al clima, in particolare Stella brillava per l’originalità e la sensualità dell’abito che indossava ovviamente senza alcun capo di biancheria intima: un vestito nero a tubino aderentissimo, di cotone elasticizzato, una vera e propria fascia sul suo corpo che copriva esaltandone però al contempo tutte le rotondità. Anche il trucco era adeguato al clima di quella serata: un trucco sbarazzino, vivace, con tanto rosso vivo come l’entusiasmo che la pervadeva. Anna al contrario aveva optato, per una canottiera di pizzo bianca tutta traforata attraverso la quale facevano capolino i suoi seni veramente belli, così sodi, grandi, abbronzati e una minigonna plissettata con sotto, a nasconderle il sesso un ridottissimo tanga!
“Che ne dite se ce ne andiamo a ballare?!” – chiese Renato, aggiungendo di conoscere un locale davvero bello con musica piacevole. “Va bene” – fu la risposta degli altri, e così si ritrovarono dopo circa un quarto d’ora di automobile, dentro il Pappafico, una discoteca alla moda, ma con musiche “ascoltabili” e non sparate a 1000 decibel!
La serata si sviluppò tra danze scatenate alle quali tutti e quattro si abbandonarono felici, Renzo cercava Stella e Anna seduceva Rolando: sembrava proprio un perfetto scambio di coppia!
Ai primi balli lenti la situazione si definì ancor meglio, Stella venne “rapita” con mossa rapida da Renzo, che senza troppi preamboli la strinse a sé facendole scivolare le mani sul culo mentre le mordicchiava con insistenza i lobi delle orecchie. Situazione pressoché analoga si instaurò fra Anna e Rolando che individuata una zona di particolare penombra, vi si rifugiò rapido per pomiciare senza troppi scrupoli. Le mani correvano veloci e sicure sapendo bene qual’era l’obiettivo principale: le tette di Anna erano un richiamo davvero irresistibile e così bastò poco perché la sottile canottiera di pizzo lasciasse via libera alle mani vogliose. Si baciarono e toccarono dappertutto, tutti e quattro sapevano perfettamente quello che stava accadendo e senza scrupoli vi si stavano immergendo sempre più.
“Torniamo al villaggio!” – bisbigliò Anna con voce roca e suadente, mentre con le mani massaggiava il cazzo a Rolando, “va bene, vado a cercare gli altri due!” – le rispose Rolando, quasi balbettando per l’eccitazione.
Il tragitto fu “ad altissima tensione erotica”, Rolando guidava con lo sguardo fisso allo specchietto per potersi gustare lo spettacolo: Stella era affiancata da due paggi “particolari” che si prendevano cura di lei senza lesinare energie, Anna in particolare la baciava con foga a trasporto, palpandola ed offrendosi alle palpate come una lesbica navigata, Renzo intanto si godeva una masturbazione lenta e deliziosa, dispensandole al contempo un ditalino altrettanto lento e delizioso!
Raggiunsero il bungalow di Anna e Renzo, vi si fiondarono dentro, i vestiti scomparvero in un batter d’occhio, ma ecco che “no, tu no Rolando, vai fuori, adesso devi fare il guardone, forse ti faremo entrare dopo, ma adesso esci, dai!” – ordinò secca Stella, “ma sono tutto nudo!” – cercò di replicare Rolando con un tono stizzito, “appunto, così è più eccitante, te ne stai fuori tutto nudo a spiarci, vedrai che sapremo offrirti uno spettacolo degno, anzi potresti andare al nostro bungalow a prendere la telecamera, noi terremo tutte le luci accese ….!” – replicò Stella, mentre lo spingeva risoluta fuori dal bungalow.
A Rolando non restò altro che ubbidire, recuperò la telecamera e si mise all’opera come un vero e proprio guardone, dentro l’atmosfera era già bollente, purtroppo i vetri delle finestre non erano dei più puliti, per cui dopo un vano tentativo di pulirli almeno da fuori cercò di individuare la posizione migliore per non perdersi neanche un attimo di quello spettacolo.
Stavano tutti tre in piedi, si palpavano e baciavano con sempre maggiore trasporto, Rolando poté notare chiaramente le fattezze di Renzo, “quelle fattezze”, il suo cazzo era corto, non più di dodici tredici centimetri, ma grosso a dismisura, tanto da sembrare quello di un cavallo, anche perché al di sotto gli pendeva una coppia di coglioni altrettanto smisurati e duri, pieni di un mare di sperma!
Infatti Anna e Renzo avevano passato, di comune accordo, tutto il periodo delle vacanze senza “consumare” mai, in modo da potersi gustare al rientro in Italia, serate e serate di sesso puro, al contrario di quanto avevano programmato Stella e Rolando che invece si erano “conservati” prima delle vacanze proprio per potersi scatenare al massimo adesso! “Che strana coincidenza!” – meditò fra sé Rolando, mentre piazzatosi in posizione favorevole avviava la registrazione della telecamera.
Dentro le cose evolvevano ormai senza più freni in un’unica direzione: quella del sesso sfrenato, Stella si era accucciata ai piedi di Renzo e, come era peraltro sua abitudine oramai consolidata, si stava cimentando in un bocchino, il suo pezzo “forte”. Era un’artista, una vera e propria “funambola” dell’arte pompinara, per lei, succhiare il cazzo, soprattutto se ad un uomo ancora sconosciuto, rappresentava una vera e propria carta di presentazione, proprio come una stretta di mano ….
Certo il membro con cui aveva a che fare non era facile da “gestire”, ma dimostrando un impegno e capacità davvero impensabili, lo imboccò tutto, fino alla base; lo spettacolo che offriva era a dir poco sublime: lo sforzo necessario per ospitare nella bocca quel “coso” gigantesco le deformava tutti i lineamenti facendole risaltare come mai prima di allora il tipico doppio mento della pompinara che le partiva subito al di sotto degli occhi con due profonde rughe, oltre a procurarle una dilatazione abnorme delle narici nel disperato tentativo di un respiro accettabile. Succhiava la maiala con un trasporto evidente, ad occhi chiusi, mugolando per lo sforzo, con le labbra gonfie avvolte attorno al cazzo che restava tutto ben piantato fino alla base, nella sua bocca e nella sua gola! Rolando sapeva bene quanta e quale fosse la maestria di Stella nell’elargire pompini, “per lei è proprio come una missione” – disse a sé stesso parlando a voce alta, ed ecco che dopo pochi minuti il bocchino della “troiona” aveva debellato tutte le resistenze, peraltro molto flebili, di Renzo: un lungo urlo seguito da un mugolio di Stella, che pareva quasi di disperazione annunciarono la sborrata, e che sborrata! Dai coglioni di Renzo fluivano senza interruzione copiosi ed abbondanti getti di sperma che le riempirono in breve la bocca, costringendola ad uno sforzo parossistico per riuscire a gestire la situazione con lucidità, quando riuscì finalmente a sfilarsi di bocca il cazzo le tracimò fuori improvvisa un’ondata di sperma che percorso il mento andò a formare lunghissimi filamenti da cui si staccavano dense gocce che le cadevano sui seni. Alzò lo sguardo verso il suo amante e rivolgendogli un sorriso compiacente, facendo bene in modo che vedesse ingoiò tutto lo sperma che le aveva scaricato in bocca: solo allora si rese conto di quanto realmente fosse, le fu necessario infatti deglutirlo in tre riprese, come se si trattasse di un bicchiere di vino!
La ripresa effettuata da Rolando fu all’altezza della performance della sua donna, generosi primi piani avevano immortalato tutte le fasi dell’amplesso puntando con molta insistenza sul viso e sui dettagli delle espressioni assunte da Stella.
Solo pochi secondi di tregua ed ecco che Stella si ritrovò “assalita” da Anna, le loro lingue si incrociarono in un’interminabile serie di baci, interrotta di tanto in tanto per alternare leccate ai seni, e piano piano, osando sempre più, alle gambe fino poi ad incontrare i reciproci sessi, umidi, fradici, aperti, eccitati, pronti al piacere, le mani intanto tastavano e palpavano le tette e i culi. Sembravano coordinate da qualcuno, tanto i loro movimenti erano sincronizzati, leccavano tutto con un trasporto e un’avidità da lesbiche “navigate”, ormai l’eccitazione e la bramosia di piacere guidava i loro movimenti e comandava le loro menti, così nel volgere di qualche decina di minuti, si ritrovarono in quella che è conosciuta come la posizione del sessantanove, le lingue affondate nei reciproci sessi a suggere il nettare che sgorgava da entrambe come da una sorgente d’acqua! Anche da fuori “il guardone” poteva sentire chiaramente i mugolii che accompagnavano ogni loro movimento, sottolineati insieme da torsioni sempre più scomposte dei loro corpi, così l’esplosione di piacere che le colse simultaneamente fu evidente a tutti. I corpi inarcati e tesi, un prolungato e intenso mugolio, o per meglio dire un muggito, accompagnato da una reciproca stretta ai seni percorse l’aria e il silenzio della notte, poi il silenzio, la pace dei sensi e un meritato riposo.
Rolando allora bussò alla porta chiedendo di entrare e Anna impietositasi, e forse anche un po’ curiosa, gli aprì l’uscio facendolo entrare: era paonazzo in volto con il cazzo sgocciolante e teso in una smodata erezione, tanta e tale era l’eccitazione da averlo completamente frastornato, tentava di parlare, ma riusciva a malapena a balbettare!
Così Anna, con un gesto di ospitalità, lo trasse a sé e gli offrì come un dono il proprio culo, “inculami, dai” – lo esortò – “lo so che muori dalla voglia di farlo, dai ti prego inculami tutta!” – proseguì ancora. A quel punto Rolando in preda ad un vero e proprio raptus animale l’afferrò con foga per le tette, infilandole con un solo colpo di reni tutto il cazzo dentro il culo, “Ahhhh” – gemette lei, sorpresa da tanta violenza, ma ben presto i gemiti divennero di piacere, anche perché nel frattempo Stella le si era infilata sotto ed aveva ripreso a leccarle la fica. Il quartetto si completò quando anche Renzo si unì a loro infilando il suo cazzo dentro la fica di Stella. Passarono in quel modo quasi un’ora prima di abbandonarsi di nuovo ad un lungo e forse ancora più intenso piacere. Poi lo sfinimento s’impadronì dei loro corpi e delle loro menti.
Il mattino dopo si risvegliarono tutti quattro nello stesso letto, purtroppo però Anna e Renzo dovevano fare i bagagli: per loro la vacanza era finita anche se indubbiamente era finita molto bene …! Così dopo aver consumato insieme la colazione, ci fu l’inevitabile commiato, governato dal tempo tiranno – “il traghetto non ci aspetta” – concluse Anna non senza un evidente velo di tristezza, anche se si trattava indubbiamente solo di un arrivederci in Italia!