HISTORIA TìTULO: la troia della disco 
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la troia della disco

by giula05
Visto: 308 veces Comentarios 7 Date: 03-08-2025 Idioma: Language

Quel sabato sera era l’ultimo appuntamento della stagione invernale della discoteca X e non volevo mancare, non sono una che ci va spesso ma…qualche volta... Poi capita anche di conoscere qualcuno e poi magari finire in bagno poco dopo ma quella sera fu diverso, sembrava quasi che si fossero passati la voce e approfittavano di me come la troia della serata. Iniziò tutto con un tipo sulla trentina che si avvicina e mi chiede se voglio bere qualcosa con lui (scontato!) un tipo che non era il classico bello ma faceva sesso, barba, petto villoso virile nella voce e nei modi. Accettai e ci avvicinammo al bar, e chiesi un Gin Tonic, il mio terzo cocktail, anche lui prese lo stesso e iniziò a dire le solite cose che si chiedono prima di passare a domande personali, cosa fai, studi? Lavori? Hobby, come tutti gli uomini l’obbiettivo era la mia vagina subito o al max entro poche ore. Inizio poi la sua fase due “vado sul personale vediamo come la prende” sei single? Risposi “si” lui rispose che anche lui lo era e che al momento preferiva divertirsi. Chiesi io “e come ti diverti” lui rimase un po’ stupito dalla domanda e mi disse che aveva un certo fascino sulle donne e che ci sapeva fare, nel frattempo mentre parlava gli scappò una raddrizzata di pacco, io lo guardai lui vide che mi ero accorta e si scusò, risposi che non c’era bisogno che non mi dava fastidio, da li a pochi minuti eravamo intimi, mi chiese le mie posizioni preferite. Mentre raccontavo le mie posizioni preferite lui era in costante manipolazione del pacco tanto da renderlo visibile anche a me, a quel punto mi era venuta voglia e sentivo qualcosa che formicolava dalla pancia al basso ventre. Mi chiese se lo volevo seguire e mi portò nell’ultimo bagno del corridoio, mi chiuse nel bagno e mi inizia a baciare il collo, mi voltò da dietro e nel mentre sentivo rumore di cintura e poi di zip mentre lui mi lecca il collo mi sussurra “è durissimo stasera per una troia giovane” con la mano sulla testa mi spinse ad abbassarmi, non c’era molto spazio ma riesco lo stesso, me trovo di fronte ben fatto non enorme ma duro lo prendo in bocca e inizio a succhiarlo, la mia voglia cresce e continuo a succhiare mentre lui gode come un matto. Ad un certo punto mi prende per un braccio mi tira su mi gira, mi solleva la gonna e con il dito indice mi tocca prima la vagina e poi l’ano, sento che punta nel culo, avvina il suo cazzo vicino al buco e inizia ad entrare per fortuna mi ero preparata, pronta ad ogni evenienza. Mi inizia a scopare e lo sento bene che arriva fino in fondo, lui “che buco di culo che hai, sei fantastica” “ti piace farti aprire il culo troia” queste frasi non facevano altro che farmi prendere bene quel cazzo dentro, poco dopo lui lo toglie e mi chiede di prenderlo in bocca. Inizio a lavorare di bocca succhiando per bene e lubrificandolo con la mia saliva lui “sto per sborrare, la vuoi in faccia?” ero truccata troppo bene per farmi rovinare il trucco quindi apro la bocca e lui intuisce “ ah lo vuoi in bocca puttana, guarda che ti affoghi con la mia sborra” io sorrido e resto con la bocca aperta mentre lui inizia a gemere e avvicina la sua cappella alla mia bocca, sento i fiotti di sperma che colpiscono la mia gola e continuo a succhiarlo per non fermarlo, a gola piena mando giù tutta quella crema calda. Lui si riveste e dice ”magari più tardi ci scambiamo un contatto” aspetto che lui esca dal bagno e poi esco io, nell’uscire vedo che fuori c’è un uomo, che mi guarda con un sorrisino perverso. Avevo bisogno di togliere dalla mia gola quel gusto salato di sperma, cosa c’era di meglio di un altro gin tonic? Quindi vado ad ordinarlo, dal banco del bar vedo che il tipo con cui ero stata parlava con il buttafuori e guardavano me con le classiche risatine di chi racconta le proprie avventure della serata ma non me ne poteva fregar di meno. Non vedevo più la mia amica in giro nulla di strano visto la vastità del locale ma nel frattempo si avvicina l’uomo che avevo visto all’uscita dal bagno, lo guardo e inizio con il mio check: lineamenti forti, magro, mani poco curate da lavoro manuale, forse un po’ fuori media come età avrà avuto poco meno di 40anni, inizia con il dire “sei biricchina, nel bagno con un uomo, forse non era il tuo ragazzo visto che è andato via prima di te” dall’accento deduco del sud. Io non sapevo se mandarlo a fanculo o… mentre pensavo a cosa rispondere lui si tocca il pacco e mette in evidenza tutto, in quel momento passai alla fase troia e risposi che non era il mio ragazzo e che l’avevo incontrato poco prima in quel posto. Risponde “ah bene e vorresti ritornarci con me? Li vuoi i miei 20cm?” Ovviamente i miei ormoni erano già molto curiosi, risposi di andare per primo e che ci sarei andata subito dopo. Arrivai nel bagno lui era già dentro e ci chiudemmo dietro la porta, era già duro si vedeva dai pantaloni, in un attimo mi inginocchiai lui abbasso i pantaloni e lo presi in bocca, decisamente grosso ma non enorme, largo con vene scure. Iniziai a leccarlo e poi a succhiare segandolo, lui mi accompagnava la testa verso il suo cazzo, le palle erano talmente grosse e tese che le vedevo in alto ai due lati del cazzo, leccai anche quelle passando dalle palle al cazzo. Avevo troppa voglia di prenderlo, mi alzai e mi girai, non c’erano molte posizioni da poter fare in quel metro quadrato, lui “lo vuoi già dentro zoccola?” io “si ho troppa voglia” lui “non è stato bravo quello di prima?” risposi che avevo fatto solo un pompino ma non era vero. Lui sputò sulla mano e poi sul pisello, lo puntò sulla mia figa che era già calda bagnata e pronta, iniziò lentamente e poi tutto dentro, si fermava e spingeva forte dentro, ero estasiata perché lo sentivo bene sfregava lungo tutte le pareti e mi faceva bagnare, mi prendeva per i fianchi e lo tirava e fuori e lo ributtava dentro ebbi un orgasmo! Il torello però era un po’ carico perché da lì a pochi minuti dall’inizio della monta, con l’atteggiamento di un uomo rude si svuotò completamente dentro di me senza neanche chiedere. Presi un po’ di carta per asciugare lo sperma che gocciolava dalle gambe e mentre mi rivestivo lui era già fuori con un semplice… ciao! Poteva finire lì e invece verso la fine della notte, mentre una parte della folla era andata già via e io aspettavo di smaltire l’ultimo dei 10 cocktail, la musica era ancora alta ma io non riuscivo a stare in pista quindi mi misi in un angolo dietro un tendone chiuso che separava gli ambienti. Ad un certo punto sento un qualcosa da dietro la tenda che mi tocca, dopo un istante di paura capì che era una mano o un dito, interessata dall’ignoto faccio finta di nulla e lascio fare, il dito iniziò ad entrare nei buchetti e visto che nessuno vedeva e poteva capire mi misi più comoda, il dito arrivò nella figa e divaricai le gambe. La stessa mano mi afferrò la gonna e mi porto nel tendone, era buio non si vedeva nulla ero avvolta da questa tenda pesantissima di colore scuro, iniziai a sentire mani che mi toccavano, dita nella vagina e mani sulle tette, ad un certo punto mi alzano la gonna e mi piegano in avanti e sento un cazzo caldo che punta la mia figa, prima delicatamente e poi con decisione, una voce dice “la puttana è bagnata o qualcuno ci ha già sborrato dentro” una sagoma davanti mi aiuta a stare china in avanti mentre dietro inizio a sentire il piacere della penetrazione era caldo e duro e manteneva il giusto ritmo. Il tipo davanti con un braccio mi reggeva con l’altra mano mi indica di abbassarmi, aveva il cazzo fuori (che io non vedevo) “prendilo in bocca bambola” non capivo dalle voci l’età, comunque stavo godendo e mi andava bene. Il toro che mi prendeva da dietro era un po’ alto e spesso si doveva riposizionare e spingeva, ad un certo punto esce da dentro di me e mi ruotano, fanno cambio, prendo in bocca il suo e sento il retrogusto di sperma del tipo di prima ma vado avanti ero troppo carica. L’uomo dietro mi dice “che fica, come lo prendi” continuavo a succhiare l’omone alto mentre sento la bocca riempirsi, senza dire nulla il maiale mi era venuto in bocca, mi stavo strozzando e mando giù. In quel momento lui dice all’amico, “dai muoviti” lui accelera e con un gemito delicato viene restando dentro di me. Uscito mi dice “scusa l’ho fatto per non sporcarti!” ecco questa scusa mi mancava. Loro vanno via, mi tiro giù la gonna ormai le gambe non mi reggevano più, esco dal tendone e vedo due sagome vestite di scuro che si allontanano uno dei due era il buttafuori che parlava con il primo cazzo della serata, l’altro era un suo collega deduco. Un minuto dopo la mia amica arriva da lontano e mi urla “ma dove sei finita, è tardi, sembri sconvolta” con un sorrisino la seguo e andiamo via.

Añ CASEADE 7 COMENTARIOS:

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